Giornata della Memoria 2022
PER NON DIMENTICARE
Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso.
Mai.
[...]
In pochi secondi abbiamo cessato di essere degli uomini.
[...]
Detti un’occhiata a mio padre. Com’era cambiato! I suoi occhi si erano offuscati. Avrei voluto dirgli qualcosa, ma non sapevo cosa.
La notte era completamente passata. La stella del mattino brillava nel cielo. Anch’io ero divenuto del tutto un altro uomo. Lo studente del Talmud, il ragazzo che ero, si erano consumati nelle fiamme. Restava soltanto una sembianza. Una fiamma nera si era introdotta nella mia anima e l’aveva divorata.
[...]
Si marciava. Si aprivano delle porte, si chiudevano. Si continuava a marciare fra i reticolati elettrici. A ogni passo un cartello bianco con un teschio nero che ci guardava. Una scritta: “Attenzione! Pericolo di morte”. Ironia: c’era qui un solo posto dove non si fosse in pericolo di morte?
Elie Wiesel, La notte
“Ironia: c’era qui un solo posto dove non si fosse in pericolo di morte?” chiede retoricamente Elie Wiesel nel suo libro “La notte”; lo chiede a se stesso, sopravissuto al campo di concentramento che può raccontare e testimoniare, ma soprattutto a noi, noi che abbiamo la fortuna di conoscere la tragedia della Shoah solamente attraverso i libri di storia e le testimonianze degli ultimi superstiti.
È questa “ironia” che dobbiamo ricordare. Una domanda che non vuole risposta, che non ha bisogno di risposta. La banalità del male che fa mettere dai carnefici questi cartelli in un campo di morte, indipendentemente dal motivo per cui questi cartelli furono messi.
L’unico modo perché tutto ciò non si ripeta è non dimenticare: in questi giorni abbiamo allestito un’apposita sezione nella nostra biblioteca comunale, per leggere, studiare, ricordare, fare memoria…
E facciamo memoria, oggi, come ogni anno il 27 gennaio, insieme ai ragazzi della nostra scuola, che avranno la possibilità di incontrare ed ascoltare Marina Scarpa Campos vicepresidente dell’Associazione “Figli della Shoah” - Sezione di Venezia.
Ricordiamo la Shoah inaugurando il restauro e la reinterpretazione dell’installazione “Anime senza”, realizzata qualche anno fa dai ragazzi che frequentavano la nostra scuola e quest’anno riportata a nuova vita dai ragazzi che oggi la frequentano.
Per non dimenticare…
Un giorno riuscii ad alzarmi, dopo aver raccolto tutte le mie forze. Volevo vedermi nello specchio che era appeso al muro di fronte: non mi ero più visto dal ghetto.
Dal fondo dello specchio un cadavere mi contemplava.
Il suo sguardo nei miei occhi non mi lascia più.
Elie Wiesel, La notte